Perché si studiano le funzioni? A cosa servono?
Il concetto di funzione e la branca della matematica che lo studia, l' analisi matematica, sono alla base del pensiero scientifico moderno, che prende l' avvio nel cinquecento con Galileo Galilei per poi svilupparsi nel secolo successivo con Newton ed affermarsi definitivamente nel secolo dei "lumi", ovvero del trionfo della ragione sulla superstizione, della capacità e volontà dell' uomo di cercare di capire perché un fenomeno accade.
Perché cade a terra un corpo?
Perché un pendolo oscilla?
Perché un metallo si fonde?...
Oggi chiamiamo fenomeno fisico ogni cambiamento delle proprietà dei corpi e la scienza che studia tali cambiamenti è la fisica, la quale ci spiega il continuo divenire della natura intorno a noi e la "imbriglia" in formule matematiche od anche in modelli matematici: queste cose costituiscono appunto " l'ossatura " dell' analisi matematica, che è il linguaggio della fisica e quindi la lingua con cui ci parla la natura.
Se oggi accendiamo la luce, ci scaldiamo con i termosifoni, andiamo in
macchina, abbiamo tante macchine (agricole, industriali, ad uso domestico ecc) che hanno liberato l' uomo dalla fatica fisica, abbiamo il computer che ci ha liberato dal peso di calcoli lunghi e noiosi, lasciandoci liberi quindi di pensare sempre al nuovo, lo dobbiamo a quelle formule e a tutti i fisici e matematici che con studi lunghi e faticosi sono giunti a scriverle.
Ma la fisica non è l’ unica scienza che si avvale della matematica…in numerosi campi, come la biologia, la statistica, l’ economia, si fa uso di formule e di modelli matematici.
Ma queste formule altro non sono che funzioni perché rappresentano legami tra quantità varabili e costanti.